…Appena uscito volse il suo primo sguardo alla luna, si fermò un attimo a respirare l’aria fresca e piacevole della sera e disse al vento, che lieve gli accarezzava il volto, con voce decisa:
"Sono pronto ad affrontarti, mondo!".
"Affrontarti…affrontarti…" continuò a ripetersi con sempre minore decisione.
Camminava al centro della strada, si guardava intorno con una sensazione quasi di soddisfazione, tutto gli sembrava diverso: quella strada, i palazziche aveva visto almeno mille volte adesso gli sembravano vestiti di un abito nuovo, emnavano un magico bagliore; ammirava gli alberi, che mai gli erano apparsi così vivi; i marciapiedi che gli apparivano insormontabili; i tombini che si mostravano come botole segrete mimetizzate fra il grigio dell’asfalto oltre il quale si celava un radioso mondo misterioso colmo di impalpabili tesori di indefinibile valore; e i lampioni, che vedeva piegarsi verso di lui, quasi a formare, in una successione di archi gotici, la navata centrale di un’immensa cattedrale al cui centro, imperioso, egli avanzava con barcollante trionfo.
E per un attimo, ma solo per un attimo, avendo trovato il sogno là sulla terra, si era dimenticato della Luna.
Ma dopo un pò ne sentì la mancanza…
ansioso guardò il cielo, con fatica la scorse e rivolgendosi a lei, disse fra sè: "Fra noi non abbiamo bisogno di parlare, dolce Luna; noi ci capiamo, vero?"
…
Adoro il quadro di Van Gogh che hai messo: è il mio preferito… buon week end!
Che belle le parole che hai scritto, sai anch’io adoro la Luna più del Sole e anch’io guardandola so di non aver bisogno di parole con lei. Ma dove vai ti seguirà ovunque amica silenziosa e sorridente. P.S. Ma dove vai?